Sala gremita venerdì sera per l'incontro con Diego Fusaro [qui link con l'annuncio]
sulle ragioni del NO in vista del prossimo referendum del 4 dicembre.
Non era affatto scontato, dato l’oscuramento dei media locali e il tempo
inclemente.
Annunciando l’iniziativa, come promotori, avevamo dato un profilo
diverso all’incontro.
Non mettere al centro gli aspetti tenico-giuridici
della “schiforma” Renzi-Boschi, ma gli aspetti culturali, etici e
politici più profondi che gli soggiacciono.
Ciò anche dato che
protagonista sarebbe stato un filosofo, ove la filosofia ha come compito
quello di guardare la realtà ed i suoi mutamenti più nel profondo,
andando oltre alle apperenze ed alla facile propaganda. Un campo del
sapare quini, bistrattato dalla cultura dominante.
E Fusaro è stato all’altezza del compito che gli si chiedeva, svolgendo
una prolusione di grande spessore, con uno sguardo arguto alla realtà
politica e sociale del nostro Paese, ad una critica sferzante all’ordine
di cose esistente, quindi a chi occupa le leve del potere, che dice di
voler cambiare tutto, ma per peggiorare tutto, cioè solo per continuare
sul sentiero che vede il passaggio da una democrazia, per quanto monca,
ad un regime oligarchico, per trasformarci tutti da cittadini
consapevoli e attivi, in sudditi ubbidenti e muti.
Resistere, ha
sostenuto Fusaro, anzi contrattaccare, perché il futuro che i dominanti
tracciano, non è solo funesto, non è per nulla il solo possibile. Il
futuro che auspichiamo implica un ritorno, non solo ai valori ed al
dettato della Costituzione, ma alle radici dei movimenti di
emancipazione del popolo italiano.
Un applauso lungo e scrosciante ha fatto seguito alla prolusione di Fusaro.
L’ospite era stato preceduto da alcuni intervenrti dei rappresentanti
delle diverse componenti che fanno parte del Coordinamento dei Comitati
per il NO in Umbria.
Dopo la presentazione della presidente dell’incontro, Daniela Di Marco,
di Programma 101, han preso la parola, soffermandosi sulle posta in
palio col referendum e quindi la necessità di votare NO e di spiegare ai
cittadini le ragioni, Filippo gallinella, parlamentare umbro del
Movimento Cinque Stelle, Fiammetta Modena coordinatore dei comitati per il no di Forza Italia, Luca Briziarelli, coordinatore dei comitati regionali Basta Renzi e Marta Baldan, del Comitato delle famiglie per il no.
Nel dibattito, tra gli altri, da segnalare quello che ha biasimato
l’assenza all’incontro di rappresentanti della sinistra ufficiale,
applausi gli sono stati rivolti quando ha sottolineato il grande valore
del Coordinamento umbro che raggruppa forze tanto diverse.
“Perché ha un
grande valore? Perché rappresenta, fatte le debite proporzioni e
differenze, quello che fu il Comitato di Liberazione Nazionale, che non
solo contribuì a vincere il fascismo, ma a gettare le fondamenta della
Costituzione e della Repubblica”.
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